News & Salento
Specchia: arrestato ladro di tubi in rame
I Carabinieri della Stazione di Specchia hanno arrestato Paolo Roberto Stefanelli, 37enne del posto, gravato da pregiudizi di polizia, perché deve scontare
I Carabinieri della Stazione di Specchia hanno arrestato Paolo Roberto Stefanelli, 37enne del posto, gravato da pregiudizi di polizia, perché deve scontare un anno di reclusione per una serie di furti aggravati. Gli episodi risalgono ai primi di marzo del 2009 quando presso la caserma di Specchia si è presentato l’architetto del Comune di Specchia per denunciare il furto di numerosi tubi in rame che venivano sottratti dal cantiere della piscina comunale, in fase di realizzazione. Gli autori dei furti non si limitavano a sottrarre il prezioso materiale dall’interno del cantiere ma devastavano quanto era stato già costruito per estrarre i tubi dal pavimento e dai muri dopo che erano stati messi in opera. Per ottenere il loro scopo i ladri distruggevano, letteralmente, le strutture in cemento spaccandole con mazzette in ferro e picconi.
Appresa la notizia, i Carabinieri ricondussero il modus operandi posto in essere dagli ignoti ladri con quello adottato per fare scempio di un’altra struttura comunale, la casa di riposo per anziani che, solo pochi giorni prima, era stata completamente devastata e svuotata di tutti i tubi in rame. Immediatamente fu avviata una minuziosa ed efficace attività d’indagine, condotta con metodi tradizionali, che permise di risalire in pochi giorni agli autori di tale scempio. Vennero sentiti vari testimoni i quali furono tutti concordi nel riferire che, proprio nell’arco temporale in cui si erano verificati i furti ed i danneggiamenti, Stefanelli era nei pressi degli edifici gravemente danneggiati.
Ai Carabinieri, resisi conto di avere a che fare con conoscenze di vecchia data, bastò poco per capire che avevano la pista giusta da seguire. Dopo alcuni servizi di osservazione e controllo di alcuni potenziali obiettivi dei ladri di rame, i militari della Stazione di Specchia si sono presentati a casa di Stefanelli dove, accatastati in un locale adibito a deposito, rinvennero gran parte del materiale ferroso asportato dalla casa di riposo e dalla piscina comunale. La refurtiva venne prima sottoposta a sequestro e quindi restituita ai legittimi proprietari mentre l’uomo fu denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce per furto aggravato e danneggiamento, entrambi i reati continuati. A poco più di due anni dai fatti contestati, per Stefanelli, condannato per i reati commessi, si sono aperte le porte della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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