News & Salento
Taurisano: Madonna della Strada
Si rinnova il plurisecolare culto per la festività della Natività di Maria che a Taurisano ricorre sotto il singolare titolo di Madonna della Strada. Questo è un importante evento per il grande fervore religioso e partecipazione popolare, tanto da essere considerata per i taurisanesi la Compadrona del paese. Questa devozione popolare ruota intorno ad un monumento sacro, oggi Santuario a vocazione Ecumenica, edificato tra la fine della dominazione sveva e gli inizi di quella angioina (intorno alla seconda metà del sec. XIII) ed in origine dedicato alla Natività di Maria che ricorre secondo il rito ortodosso 8 settembre, giorno dei festeggiamenti. Sulle origini della chiesa e sul “Culto” millenario la tradizione ci ha tramandato due leggende. La prima recente e romantica, risalente con ogni probabilità al 1700, narra che un ricco mercante di oggetti preziosi viene salvato per apparizione della B.V. Maria dai briganti assalitori mettendoli in fuga, per la sua intercessione e in segno di riconoscenza il mercante edificò l’edificio sacro e lo cinse con un cordone ricavato dalla fusione degli oggetti preziosi che trasportava. La seconda, antica e con ogni probabilità dovrebbe avvicinarsi alla realtà, racconta che nel Basso Medioevo la Madonna, invocata e apparsa, ha salvato la comunità di Taurisano da una terribile epidemia di peste.
Per questo fatto miracoloso dovuto all’intercessione della Vergine fu edificato l’edificio religioso, e donato un cordone d’oro, poi d’argento dalla collettività per lo scampato pericolo. Questo singolare culto, presenta notevoli analogie con la tradizione della Madonna del Santo Cordone, venerata a Valenciennes (Fiandre francesi), secondo la quale nel 1008, la Madonna salvò dalla peste gli abitanti cingendo la città a protezione con un cordone miracoloso. Con ogni probabilità questo culto fu introdotto dai pellegrini, che dal nord Europa dalla via “Francigena” venivano verso l’Italia attraversando la via “Romea” giungevano in Puglia, per poi recarsi, tramite la via della “Perdonanza” o “Misteriosa”, all’importante Santuario de Finibus Terrae di S. Maria di Leuca, questo nel periodo della dominazione Francese per opera degli angioini che presero possesso di Taurisano sin dal 1269.
L’8 dicembre, giorno in cui la cristianità festeggia la Natività della Madonna, si usa cingere con un cordone, durante la solenne Messa, l’edificio religioso a ricordo dell’antica millenaria tradizione. Il programma della festa si articola nei festeggiamenti religiosi: lunedì 7 settembre la solenne Processione, con il trasporto per le vie principali della città dell’ottocentesco gruppo statuario ligneo della Vergine col mercante, accompagnata dall’Associazione Musicale “Antonio Misciali” – Città di Taurisano, per l’occasione addobbate dai devoti con altarini, coperte ricamate, ghirlande di fiori, e illuminate da fiaccole e fuochi pirotecnici, mentre il 7 e 8 settembre, nella mattinata e in serata, sono previste la celebrazione delle santa messe.
I festeggiamenti civili prevedono il lunedì 7 alle 21, nella splendida cornice della chiesa bizantina della Madonna della Strada della seconda metà del sec. XIII appositamente addobbata, l’esibizione del gruppo “I Calanti” con pizziche e tarante; martedì 8, alle 21, il Gran Concerto Musicale“Città di Quinzano” diretto dal Maestro direttore e concertatore Sabina Stella.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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