News & Salento
Taviano, discariche abusive: la protesta del proprietari terrieri
Alla periferia di Taviano, non lontano dal centro abitato, nelle contrade “Serrazzite” e “Padula Chianca”, la scoperta nei giorni scorsi di alcune discariche
Alla periferia di Taviano, non lontano dal centro abitato, nelle contrade “Serrazzite” e “Padula Chianca”, la scoperta nei giorni scorsi di alcune discariche a cielo aperto di materiali altamente tossici e inquinanti, per un raggio di 200 metri: una vera voragine nel cuore delle campagne. Il fatto ha scatenato la protesta dei proprietari terrieri che hanno più volte, a loro dire, sollecitato l’intervento delle istituzioni competenti, in particolare dell’assessore comunale all’Ambiente, Danilo Manni, del comandante della Polizia municipale ed addirittura del Prefetto di Lecce. L’Amministrazione comunale ha promesso il suo immediato intervento per lo sgombero immediato dei rifiuti. “Cercheremo di intervenire quanto prima”, hanno fatto sapere dall’Ufficio all’Ambiente, “comprendiamo la rabbia dei proprietari terrieri che hanno visto devastati i propri campi ma soprattutto terremo alta la nostra attenzione sulla pericolosità igienico-sanitaria dei posti”. Sulla questione da tempo sta facendo la sua battaglia l’opposizione, attraverso diverse interrogazioni ed interpellanze, per trovare una soluzione che possa nel più breve tempo possibile rendere accessibili le due contrade invase dai rifiuti. Con una mozione presentata in Consiglio Comunale, il capogruppo di “Taviano Libera”, Leonardo Tunno, ha scritto: “Premesso che con precedenti innumerevoli interrogazioni e anche durante i lavori del Consiglio Comunale abbiamo segnalato la presenza sul territorio di Taviano della discarica abusiva di materiali tossici e inquinanti in località Padula Chianca e Serrazzite, che la discarica soprattutto ancora oggi interrompe in maniera vistosa il passaggio di veicoli nelle zone interessate dal problema, chiediamo al Sindaco e alla sua Giunta di intervenire il più presto possibile anche se sino ad oggi le nostre innumerevoli segnalazioni si sono dimostrate del tutto inutili”. Ed i proprietari degli immobili? Ecco la loro perentoria protesta: “Ci chiediamo come mai un’Amministrazione che si dice così attenta ai problemi della città, non si sia accorta della situazione indecente dei nostri campi, ridotti a veri tuguri dove si può trovare di tutto e dove persone incivili ancora continuano a depositare materiale tossico. Chiediamo all’Amministrazione una bonifica immediata delle contrade nelle quali ricadono i nostri terreni. Non vogliamo cavalcare la protesta di nessuno, ma solo i Consiglieri delle minoranze ci sono stati vicino in questa nostra battaglia. Mostreremo le nostre istanze a tutti gli organi competenti a più livelli istituzionali. La situazione è ormai insopportabile”.
Giuseppe Aquila
Appuntamenti
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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