News & Salento
Taviano, l’appello di un senza lavoro: “Sono alla frutta!”
Potrebbe essere una delle tante storie che si vivono in questo periodo, figlie della crisi economica e della disoccupazione. La storia di Salvatore Reho, 51 anni
Potrebbe essere una delle tante storie che si vivono in questo periodo, figlie della crisi economica e della disoccupazione. La storia di Salvatore Reho, 51 anni, disoccupato di lungo corso, con gravi disagi familiari, ha toccato il cuore di molti cittadini di Taviano, perché la sua abitazione, in vico Vittorio Emanuele II, n. 18, potrebbe essere molto presto a rischio sfratto. Nel 2007 Salvatore Reho aveva fatto domanda alla Regione Puglia per ottenere un aiuto per le famiglie meno abbienti, contributo previsto per il canone di affitto: lo stesso faceva parte di una lista di persone, disoccupate da tempo, a cui l’ente regionale e l’Assessorato alle Politiche Sociali veniva in aiuto con dei fondi speciali. Tutto è filato per il verso giusto sino al 2009. Oggi, ottobre 2011, l’ente di via Capruzzi sembra aver dimenticato questa gente: Reho, infatti, non ha ancora ricevuto il pagamento degli affitti arretrati per l’anno 2010 e questo procura delle gravissime conseguenze per la permanenza nell’immobile. Per la situazione di Salvatore Reho si sono mossi amici e conoscenti e anche responsabili di alcuni organismi sindacali, ma sino ad oggi la Regione non ha dato risposta. Probabilmente il pagamento dei canoni di affitto a persone in graduatoria, e quindi aventi diritto, è stato soppresso per il grave buco in bilancio, 600 milioni di euro, provocato dalla sanità pugliese. “Sono disperato e da molto tempo nessuno mi dà lavoro”, spiega tra le lacrime Salvatore, “sono un bravo manovale che sa fare tutto, ma la mia città non mi viene incontro. Non comprendo come mai la Regione non ci abbia ancora corrisposto la somma spettante: sono arretrati del 2010 ed ho paura che questi fondi siano stati tagliati. Rischio lo sfratto da un giorno all’altro, vivo con mia moglie e mia figlia e faccio l’impossibile per continuare a vivere dignitosamente, anche se in una situazione di gravissimo disagio sociale. Ringrazio tutti gli amici che in qualche modo mi stanno venendo incontro, anche i responsabili di alcuni sindacati che stanno vagliando la mia situazione presso l’ente regionale. Non posso finire con il dormire nella mia vecchia auto con tutta la famiglia, abbiamo la nostra dignità che la politica deve rispettare. Avere quel canone di affitto è un mio diritto, calpestato per colpa di altri. Sono davvero alla frutta e chiedo a qualcuno che abbia la possibilità di farmi lavorare, anche saltuariamente. Non voglio che alla mia famiglia manchi il necessario. A questo punto non so più cosa fare… vivo nella disperazione di un futuro che non c’è”.
Giuseppe Aquila
Appuntamenti
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E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta
Attualità
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Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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