News & Salento
Ugento e la polemica sulle strisce blu
Puntuali come un orologio svizzero, da più parti arrivano ogni estate lamentele riguardanti le strisce blu e la loro gestione. Non fanno eccezione Ugento e le sue marine. I cittadini denunciano
Puntuali come un orologio svizzero, da più parti arrivano ogni estate lamentele riguardanti le strisce blu e la loro gestione. Non fanno eccezione Ugento e le sue marine. I cittadini denunciano “l’invasione” dei parcheggi a pagamento mentre le parti politiche si interrogano sulla correttezza dei comportamenti delle aziende che hanno in concessione le zone di sosta. E non mancano episodi spiacevoli, come quello accaduto a Lido Marini lo scorso 17 luglio: secondo alcune testimonianze da parte dei frequentatori della marina, si sono verificati seri problemi di parcheggio (e di manovra) soprattutto a causa della chiusura di una piccola pineta che fino a pochi giorni fa ospitava sotto la sua ombra le auto dei bagnanti. Il consigliere comunale di opposizione, Angelo Minenna, nei giorni scorsi ha presentato una richiesta di chiarimento al revisore comunale dei Conti, Francesco Macagnino. Le domande di Minenna hanno riguardato il mancato pagamento della Tarsu da parte dell’Azienda che gestisce le strisce blu nel territorio comunale. Sarebbe una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 20359 del 2007, ad imporre il pagamento della tassa sui rifiuti anche a chi occupa aree scoperte, adibite a qualunque scopo, con l’eccezione degli spazi pertinenti a condomini o abitazioni. “Si tratta di una sentenza rivoluzionaria”, ha sottolineato il consigliere Minenna, “in quanto sancisce che i parcheggi a pagamento, ben 3mila in tutto il nostro territorio, sono aree scoperte, sottoposte a parcheggi di mezzi, previo pagamento di una tariffa, e quindi da considerarsi operative, ed utilizzate direttamente per l’esercizio diretto di un’attività economica”. Minenna ha chiesto chiarimenti in merito anche al nuovo assessore al Bilancio del Comune di Ugento, Daniela Specolizzi, che però, secondo il Consigliere comunale, avrebbe risposto “in maniera vaga e succinta”, affermando che non si ravvisano elementi utili affinché sia imposto il pagamento della tassa all’Azienda. Il problema sarebbe nella presenza, nel capitolato d’appalto, di una precisa clausola con la quale si sancisce che nessun onere o tassa comunale Tosap e Tarsu è dovuto nei confronti del Comune. L’Assessore al Bilancio, poi, sempre per il Consigliere dei Comunisti Italiani, non ha manifestato “particolare interesse a modificare nei prossimi anni il contratto con chi gestisce i parchimetri nel nostro territorio”. Ciò che Minenna chiede è, in definitiva, l’attivazione di un’azione risarcitoria retroattiva che ripaghi il Comune del danno subito dal mancato introito della tassa dal 2007 al 2011.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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