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Vernole: prosciolto il Sindaco
Mario Mangione prosciolto dall’accusa di abuso ed omissione di atti d’ufficio per la gestione del campo sportivo comunale di Vernole. Sono prevalse le ragioni dell’avv. Andrea Mangione.
Mario Mangione prosciolto dall’accusa di abuso ed omissione di atti d’ufficio per la gestione del campo sportivo comunale di Vernole. Sono prevalse le ragioni dell’avv. Andrea Mangione.
Con denuncia alla Procura della Repubblica del 29/10/2009, il sig. Turco Luigi aveva sporto querela nei confronti del sindaco Mario Mangione ipotizzando la consumazione “di non pochi reati tra cui in particolare il reato di abuso d’ufficio ed il reato di omissione di atti d’ufficio” in merito alla gestione del campo sportivo comunale di Vernole. Tale impianto, di proprietà comunale, era stato a suo tempo affidato al presidente dell’Unione Sportiva Vernole sig. Turco Luigi, per 15 anni e con un rimborso a favore dello stesso Turco di Euro 5.700,00 per anno. L’ente locale è poi rientrato nella disponibilità dell’immobile. Il sindaco Mangione nel 2009 ha successivamente consentito al neo-costituito gruppo sportivo Atletico Vernole A.S.D., e successivamente nel 2010 alla stessa U.S. Vernole, l’utilizzo della struttura comunale a soli fini ludico-sportivi. Con provvedimento del 27/05/2010 il sostituto procuratore della Repubblica dott. Giuseppe Capoccia aveva chiesto l’archiviazione del primo esposto penale sottoscritto da Turco contro il sindaco Mario Mangione che, nel frattempo, era stato sottoposto ad accurate indagini per i reati di cui agli artt. 323 e 328 del C. P. (abuso d’ufficio e omissione di atti). Avverso il provvedimento del giudice Capoccia, il Turco, assistito dall’avv. Calabro Francesco, ha presentato nel mese di luglio 2010 atto di opposizione paventando, oltre quanto in precedenza denunciato, anche la “sussistenza di rapporti di cointeressenza tra il Mangione ed i rappresentanti dell’Atletico Vernole A.S.D.”. L’avvocato Andrea Mangione, difensore del sindaco di Vernole, nel corso dell’udienza del 16/12/2010, con puntuale allocuzione e documentata memoria difensiva, ha illustrato al giudice le procedure amministrative poste in essere nell’utilizzo dell’impianto sportivo facendo rilevare, senza ombra di dubbio, la chiara e trasparente condotta del sindaco Mangione. Con provvedimento del 27/12/2010 il giudice dott.ssa Antonia Martalò, avendo rilevato che “nessun profilo di irregolarità – che abbia rilevanza penale – può rinvenirsi nell’operato del sindaco” ed ancora che “l’evolversi della vicenda è avvenuto nella massima trasparenza e previa adozione dei legittimi atti amministrativi” e dunque “nessuna censura può essere, pertanto, mossa”, ha dichiarato inammissibile l’opposizione del Turco, disponendo il proscioglimento del sindaco Mario Mangione. “È da tempo – afferma Mario Mangione – che sono oggetto di numerosi esposti in sede amministrativa, civile e penale volte a minare la determinazione e l’impegno che pongo nell’attività a servizio della comunità locale, dalla quale sono stato chiamato a svolgere il ruolo di Sindaco con ampio consenso; simili tentativi per stancarmi, che nulla hanno di politico, già perseguiti in tante altre occasioni (giudizi di vario grado sull’accesso agli atti, querele relative alla vicenda del palazzo di Strudà e tante altre), sono risultati vani. Proseguirò con immutata determinazione ed impegno l’azione di governo del territorio che, piuttosto che di liti, contenziosi e cattiverie, abbisogna, soprattutto in questo difficilissimo periodo, di riflessioni pacate e serene”.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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