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Attualità

Galatina, L’Arci Eutopia chiude. Anzi, “si riorganizza”

Il Circolo Eutopia abbandona il presidio simbolico nel centro storico di Galatina in corte Santo Stefano, a due passi dalla piazza dove Carlo Mauro incontrava il popolo e che, per questo, si chiama piazza della Libertà

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Siamo a Galatina, un paese di circa 25.000 anime, che trascina da tempo alcune contraddizioni che sembrano non trovare soluzione. A dispetto di una certa vivacità industriale, la comunità galatinese dimostra di avere notevoli difficoltà a trovare una sua identità peculiare, un genius loci che riesca a rispondere al bisogno di legare e fondere insieme identità differenti. Il centro storico è protagonista di un dibattito che evidenzia la scarsità di politiche oculate di valorizzazione, particolarmente sentito dai pochi commercianti che animano un tratto relativamente limitato rispetto allo sviluppo urbanistico della città vecchia. La sera, non è difficile osservare numerosi gruppi di ragazze e ragazzi seduti sui gradini delle strade meno trafficate, apparentemente senza un luogo dove andare.


In questo quadro, a distanza di quattro anni, chiude un luogo nel centro storico che ha prodotto cultura in maniera trasversale, uno dei pochi centri aggregativi non fondato sul commercio nell’accezione più cruda del termine, ma su una socialità aperta alle differenze e sulla condivisione delle abilità e delle conoscenze di ciascuno. Lo spirito del circolo Arci Eutopia è stato un modello quasi unico nella provincia, con, in quattro anni, centinaia di artisti, musicisti, scrittori, attivisti, personaggi, associazioni passati a lasciare qualcosa, con calendari sempre pieni e iniziative a breve e lungo termine, rivolte ad ogni tipo di pubblico “partecipante”: laboratori, rassegne, eventi di solidarietà, esposizioni, installazioni con un’idea di cultura non paludata, non esclusiva e elitaria, ma con lo spirito di parlare a “tutti” e far accostare chiunque ai linguaggi dell’arte, della parola, del pensiero. Il destino di questa realtà, che vorrebbe contrapporsi a problemi come lo spopolamento e il vuoto culturale, comuni ai piccoli centri (particolarmente a quelli del meridione), sembra seguire la logica di questa forza centripeta, che tende a svuotare (di persone e significati) le strade e le piazze.


Il Circolo Eutopia chiude o, per lo meno, abbandona questo presidio simbolico nel centro storico di Galatina in corte Santo Stefano, a due passi dalla piazza dove Carlo Mauro incontrava il popolo e che, per questo, si chiama piazza della Libertà. Quel centro storico che ha fatto capire a una realtà come l’Eutopia che non poteva rimanere lì a tentare di tenere vivaci i movimenti di pensiero che sono stati la vera essenza del circolo. Il Circolo Eutopia – ci piace dire – “si riorganizza”: c’è ancora tanto fermento che cerca un luogo per rendere concreti idee e progetti, per far fruttare le capacità e le inclinazioni di tanti che continueranno a tenere vivo questo modello di socialità.

E se il circolo è già al lavoro per tornare ad essere attivo da subito, tra il 25 e il 26 i soci dell’Eutopia riproporranno un’iniziativa unica nel suo genere, che ha già animato – nella passata stagione – il locale di corte santo Stefano: è quasi tutto pronto per la ventiquattrore poetica che partirà alle 19:00 del 25 dicembre per concludersi esattamente allo stesso orario del giorno seguente. Senza mai fermarci leggeremo poesie, brani e pensieri significativi scelti (o composti) per l’occasione. Spazio, ovviamente, anche alle arti grafiche e alle jam session: un’appuntamento di socialità e condivisione che ci piaceva portare – ancora una volta – tra quelle nostre quattro mura.


Attualità

Whatsapp cambia ancora: le novità

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A pochi giorni dal lancio della nuova interfaccia per le app Android e iOS, e dell’annuncio dei nuovi filtri per le chat non lette e quelle di gruppo, Meta aggiorna anche l’interfaccia di WhatsApp Web, la versione per browser della piattaforma di messaggistica da 2,3 miliardi di utenti.

Si tratta di piccole novità, apparentemente quasi insignificanti, ma che vanno viste alla luce delle altre modifiche già annunciate. Meta, in pratica, ha fatto spazio nell’interfaccia di WhatsApp Web in vista dell’inserimento di altre icone per accedere alle nuove funzioni.

WhatsApp Web, la nuova interfaccia

La novità nell’interfaccia di WhatsApp Web è sostanzialmente una: la barra di navigazione spostata a sinistra, in verticale. Nella barra compaiono ora 8 icone e un separatore, segno che potrebbe non trattarsi della versione definitiva dell’interfaccia e che qualcosa, nelle prossime settimane, potrebbe ancora cambiare. Dall’alto verso il basso, le icone sono:

  • Chat (per accedere a tutte le conversazioni)
  • Stato
  • Canali
  • Archiviate
  • Importanti
  • Impostazioni
  • Profilo

Tra i canali e le chat archiviate c’è il separatore, che al momento è un semplice elemento grafico che non può essere spostato né modificato.

Oltre la barra laterale posta a sinistra, tutto il resto non cambia e resta identico a prima: colonna principale con l’elenco delle chat, dei canali, degli stati, e riquadro a destra con il contenuto delle chat.

Restano anche l’icona per cercare all’interno di tutte le chat e quella per cercare all’interno della chat attualmente aperta. Resta anche il filtro per le chat non lette che, però, molto probabilmente sparirà a breve.

WhatsApp Web cambierà ancora

Alla luce dell’annuncio dei nuovi filtri in arrivo sulle app per smartphone, è molto probabile che questa modifica all’interfaccia di WhatsApp Web sia solo un preparativo per portare i filtri anche sul browser.

Nella colonna a sinistra, infatti, c’è ora moltissimo spazio libero dove inserire nuove icone e c’è anche un separatore che, al momento, non serve a nulla e non ha alcun senso. Lo avrà, invece, quando le icone saranno di più con l’arrivo di quelle per mostrare solo le chat non lette o le chat di gruppo.

WhatsApp e le chat di terze parti

C’è, infine, un’ulteriore novità in arrivo da considerare: le chat con le app di terze parti, che WhatsApp è stata costretta ad accettare in Europa dopo l’entrata in vigore del Digital Markets Act e del Digital Services Act.

Queste chat arriveranno se, e solo se, altre piattaforme decideranno di aderire al sistema di interoperabilità messo in piedi da Meta. Sappiamo già che quasi nessuna delle piattaforme concorrenti è intenzionata a farlo, ma WhatsApp deve permetterlo per legge.

Eventuali chat con utenti provenienti da altre app e piattaforme, quindi, potrebbero essere raggiunte da un’apposita icona posizionata nella barra laterale sinistra di WhatsApp Web. Ciò permetterebbe anche a WhatsApp di mostrare, nella colonna dell’elenco di queste chat, un apposito messaggio sul diverso grado di sicurezza di queste conversazioni.

Sulla sicurezza delle future chat multipiattaforma, infatti, è in corso un acceso dibattito e la maggior parte degli esperti ritiene che esse non potranno essere tanto sicure come quelle tra utenti della stessa piattaforma.

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Attualità

A Tricase la collezione Scolozzi apre le porte a Cimeetrincee

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Significativo incontro in questi giorni in quel di Tricase.

Il consigliere dell’Associazione Storica Cimeetrincee, Daniele Lissoni, ha fatto visita alla collezione di militaria curata dal tricasino Paolo Scolozzi, rimanendo particolarmente colpito dalla varietà della raccolta di cimeli.

“Ci auguriamo che all’orizzonte si profili un’interessante collaborazione tra le due realtà – Cimeetrincee è un’associazione di ricerca storica, con sede a Venezia e con soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occupa di conservare la memoria in relazione ai fatti accaduti durante la Grande Guerra -, che dia risalto anche alla storia passata del nostro territorio salentino”, ha commentato Scolozzi.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.

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Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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