Castrignano del Capo
Morte del sub a Leuca: perizia sulla barca
L’ing. Orsini, oggi a Monopoli dove staziona l’imbarcazione incriminata, venerdì sarà nel porto leucano per ulteriori verifiche
E’ passato quasi un anno e mezzo dalla morte di Fabio Galati, sub di Leuca deceduto nelle acque del porto del suo paese mentre lavorava ad una imbarcazione.
Dal quel tragico 8 aprile 2014, la famiglia del 43enne non ha ancora avuto una ricostruzione chiara della vicenda, tanto da essersi dovuta opporre, nei mesi scorsi, anche all’archiviazione del caso.
Oggi, proprio nell’ambito delle indagini in corso d’opera, l’ing. Francesco Cosimo Orsini si è recato in un cantiere nautico di Monopoli. Qui, infatti, si trova l’imbarcazione alla quale Galati stava lavorando e qui l’ingegnere, stamattina, ha svolto una perizia sotto gli occhi dei procuratori di entrambe le parti in causa.
L’analisi tecnica, rientrante nell’ambito dell’incidente probatorio, proseguirà venerdì, quando il perito si recherà nel porto di Leuca per ulteriori accertamenti.
La perizia ingegneristica è stata richiesta dai legali dei familiari di Galati al fine di verificare se vi possa essere un nesso tra i lavori di saldatura che sembrerebbe si stessero svolgendo a bordo della barca e il decesso del loro caro. In altre parole, si tenterà di capire se vi possa essere stata una conduzione elettrica, per mezzo di componenti dell’imbarcazione, che abbia generato uno shock elettrico fatale per la vittima.
Nonostante come detto la richiesta di archiviazione del caso sia stata respinta dal gip e siano state disposte le integrazioni alle indagini richieste dalla parte offesa, tutt’oggi la morte di Galati, padre di due figli, attende ancora una spiegazione completa.
Castrignano del Capo
Castrignano del Capo: arrestato spacciatore, era ai domiciliari
Il 56enne del posto Filippo Costanzo è stato trovatop in possesso di droga e per lui si sono aperte le porte del carcere leccese di Borgo San Nicola
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I carabinieri della Stazione di Castrignano del Capo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sostituzione della misura coercitiva degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il provvedimento riguarda Filippo Costanzo, 56 anni, sempre di Castrignano del Capo.
Il 56enne era stato fermato dagli agenti di polizia del Commissariato di Taurisano nel novembre scorso e sottoposto ai domiciliari.
questa volta è stato fermato dai carabinieri e sempre per detenzione ai fini di spaccio.
Solo pochi giorni fa infatti, gli uomini dell’Arma avevano proceduto al controllo dell’uomo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, dando seguito ad una perquisizione domiciliare.
In tale circostanza è stato trovato in possesso di grammi 6 di marijuana già confezionata e pronta per essere ceduta.
A seguito di ciò l’uomo è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria quale detentore di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre quanto rinvenuto è stato invece sottoposto a sequestro.
Ieri mattina, quindi, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza e per l’uomo, al termine delle formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” del capoluogo salentino.
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Castrignano del Capo
Castrignano del Capo, altro colpo della Banda del Postamat
Poco prima delle 5 i ladri, con il collaudato metodo della marmotta hanno asportato l’erogatore automatico di banconote
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Alba col botto a Castrignano del Capo.
Non erano neanche le 5 del mattino quando un boato ha svegliato molti dei residenti.
La deflagrazione arrivava da via Grassi dove è tornata a colpire la banda dei postamat.
Con il collaudato il metodo della marmotta (viene infilato dell’esplosivo nella feritoia dello sportello automatico da dove vengono erogati i contanti, proprio come una marmotta che si infila in tana) hanno asportato l’erogatore automatico di banconote.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Tricase che come prima cosa hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti della zona, alla ricerca di elementi utili all’identificazione dei malviventi.
Secondo le prime notizie trapelate ad agire sarebbero stati almeno in due, incappucciati, e sarebbero giunti sul posto (e poi scappati) a bordo di una Y10.
Non è ancora dato sapere quale sia stato il bottino del colpo portato a termine.
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