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Cronaca

Parabita: sindaco, perché non ti sei dimesso?

Consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose: Cacciapaglia avrebbe potuto evitarlo ed anche ricandidarsi. Ora invece…

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Un flash d’agenzia. La notizia ripresa dal quotidiano La Repubblica. Due righe scarne, venute fuori a margine di un’ordinaria riunione a Palazzo Chigi: “Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio Comunale di Parabita per infiltrazioni della criminalità organizzata”.

La delibera è stata adottata su proposta del ministro dell’interno Marco Minniti e giunge al termine di un’intensa e dettagliata azione di controllo su tutta l’attività amministrativa, condotta per più di un anno.

A decidere di passare al setaccio tutte le carte del Comune salentino fu la Prefettura di Lecce all’indomani di un’operazione dei ROS dei Carabinieri che, poco prima di Natale del 2015, al termine di un’intensa operazione investigativa denominata “coltura”, condusse in carcere diversi esponenti della criminalità organizzata locale ma soprattutto, insieme ad essi, l’allora vice sindaco Giuseppe Provenzano. Le accuse rivoltegli (concorso esterno in associazione mafiosa), com’è noto, sono quelle di aver favorito assunzioni di alcuni presunti esponenti dello storico clan “Giannelli” nell’impresa che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.


Il tutto sarebbe stato fatto dall’ex amministratore per avere un supporto concreto nelle elezioni del 2015. Sin qui il riassunto stringato dei fatti. In questo anno e più che nel frattempo è passato, molte cose sono però ovviamente cambiate, a partire dalla rimessa in libertà proprio del vice sindaco già dalla scorsa estate. Giuseppe Provenzano infatti, difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia, decise di farsi processare con rito ordinario (proprio con l’intento di far emergere la propria non colpevolezza) a differenza di molti altri presunti esponenti del clan che invece hanno rimediato pesanti condanne comminate al termine del rito abbreviato.

Ma oltre alle cronaca nera, c‘è stata anche la già citata azione amministrativa che partì all’indomani del blitz dei Carabinieri in quella fredda mattina di dicembre. L’incarico di far luce nelle carte del Comune di Parabita, nelle procedure di gara per gli appalti, nella gestione dell’intera vita amministrativa, fu affidata ad un pool di esperti in materia economico-finanziaria (una vice prefetto, un funzionario della Prefettura ed un funzionario ministeriale) e di forze dell’ordine (il capo della Squadra Mobile, il Comandante del GICO della Guardia di Finanza ed il Comandante del ROS dei Carabinieri). L’ispezione ebbe la durata di circa un anno e, a novembre scorso, la relazione finale fu consegnata al Prefetto che, ovviamente, la inoltrò al Ministro.


mafiaIl sindaco Alfredo Cacciapaglia, insieme ai suoi collaboratori, ha espresso in ogni luogo e su ogni mezzo di comunicazione disponibile, il proprio sgomento e la propria sorpresa per la decisione deliberata dal Consiglio dei Ministri; una decisione a cui il Salento tutto non è abituato, alla luce anche del fatto che, sino ad ora, solo Gallipoli e Surbo subirono la stessa sorte e ciò accadde nel lontano 1991, quando il contesto mafioso era ben altro rispetto ad oggi.


Nel 2000 accadde una cosa simile a Ruffano anche se quella circostanza aveva contorni diversi. Cosa ci sia scritto in quella relazione noi non lo sappiamo ma questo atteggiamento di sorpresa da parte del Sindaco e dei suoi fedelissimi, lascia a sua volta sorpresi molti dei cittadini parabitani.

Che il sindaco Cacciapaglia sia una brava persona, insieme alla vice sindaca Sonia Cataldo (autrice di un emozionato intervento sui social in cui gridava a gran voce la propria estraneità ai fatti nonché il rammarico per l’onta subita) e a tutti gli altri amministratori, è una percezione diffusa fra tutti i concittadini parabitani; così come dobbiamo ritenere innocente anche l’ex vice sindaco Provenzano fino a quando un’eventuale sentenza dovesse dire il contrario.


Ora, però, il problema è un altro e non riguarda l’onestà di questa gente, quanto piuttosto la loro lungimiranza politica ed amministrativa. Che prima o poi la faccenda sarebbe finita a “schifiu” era nell’aria; e c’è stato più di un anno di tempo per rendersene conto.

Siccome ciò che adesso dovrà accadere è l’assegnazione di un certo numero di Commissari prefettizi, che si occuperanno di mandare avanti l’ordinario e non faranno certo azione politica e programmatica a favore della città (e Dio sa quanto Parabita ne avrebbe bisogno) e siccome la legge prevede che il periodo del decreto di scioglimento ha una durata di 12 o 18 mesi (prorogabile addirittura a 24), la domanda che viene spontanea e che molti cittadini vorrebbero fare è questa: caro sindaco, nonostante nel suo comune accadessero fatti non proprio limpidi e cristallini (messi evidentemente in luce dalla commissione) e dei quali lei non si è mai accorto, proprio per questa sua estraneità alle “magagne”, quando ha intuito che le cose si sarebbero potute metter male (ed una Commissione Prefettizia composta come detto prima… liete novelle non ne porta quasi mai) perché non si è dimesso?


Le dimissioni spontanee della giunta, infatti, avrebbero scongiurato l’avvento dei commissari, avrebbero consentito di andare anche subito a nuove elezioni e i cittadini avrebbero deciso chi li avrebbe dovuti traghettare fuori dal guado. E lei si sarebbe potuto ricandidare a testa alta chiedendo un’altra volta la fiducia.


L’esser rimasto invece stoicamente a bordo della nave sino al suo inevitabile, totale, affondamento, porta con sè, oltre al danno, anche la beffa di questo periodo di commissariamento di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno; porta l’incandidabilità forse non sua ma di certo di qualcuno a lei vicino; porta altro tempo prezioso irrimediabilmente sprecato, quando invece questa città avrebbe bisogno di essere quanto prima rilanciata nel suo commercio, nel suo turismo ed anche nel suo morale. “Dall’ingenuità possono nascere dei piccoli miracoli, o anche delle grandi stronzate” (Fabrizio De André).


Antonio Memmi


Casarano

GDF, controlli antidroga. Individuati 46 soggetti: 18 deferiti e 28 segnalati

Tre soggetti sono stati arrestati in flagranza di reato. Particolare rilievo hanno avuto nelle operazioni i cani antidroga Jessica e Goran…

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GDF LECCE: CONTROLLI ANTIDROGA IN TUTTO IL TERRITORIO SALENTINO. OLTRE 40 SOGGETTI SEGNALATI.

Le Fiamme Gialle di Lecce proseguono, in tutto il territorio salentino, nelle attività di prevenzione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Nell’ambito di appositi controlli, coadiuvati anche dai “Baschi Verdi”, che si sono sviluppati lungo le principali strade della provincia, le stazioni ferroviarie e degli autobus, nei porti turistici, nelle discoteche e altri luoghi di intrattenimento, sono stati sequestrati circa 5 kg di sostanze stupefacenti tra hashish, marijuana, eroina e cocaina.

Inoltre, sono sono stati individuati 46 soggetti, di cui 18 deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce per spaccio, e 28 segnalati alla locale Prefettura quali consumatori di sostanze stupefacenti.

Tre soggetti sono stati arrestati in flagranza di reato.

Particolare rilievo hanno avuto nelle operazioni i cani antidroga Jessica e Goran.

L’attenzione sul fenomeno continuerà durante il periodo estivo per contrastare il mercato illecito e conseguente arricchimento indebito della criminalità.

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Castrignano del Capo

Castrignano del Capo: arrestato spacciatore, era ai domiciliari

Il 56enne del posto Filippo Costanzo è stato trovatop in possesso di droga e per lui si sono aperte le porte del carcere leccese di Borgo San Nicola

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I carabinieri della Stazione di Castrignano del Capo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sostituzione della misura coercitiva degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il provvedimento riguarda Filippo Costanzo, 56 anni, sempre di Castrignano del Capo.

Il 56enne era stato fermato dagli agenti di polizia del Commissariato di Taurisano nel novembre scorso e sottoposto ai domiciliari.

questa volta è stato fermato dai carabinieri  e sempre per detenzione ai fini di spaccio.

Solo pochi giorni fa infatti, gli uomini dell’Arma avevano proceduto al controllo dell’uomo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, dando seguito ad una perquisizione domiciliare.

In tale circostanza è stato trovato in possesso di grammi 6 di marijuana già confezionata e pronta per essere ceduta.

A seguito di ciò l’uomo è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria quale detentore di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre quanto rinvenuto è stato invece sottoposto a sequestro.

Ieri mattina, quindi, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza e per l’uomo, al termine delle formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” del capoluogo salentino.

 

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Cronaca

Incidente sulla Cutrofiano – Maglie

Fiat Punto finisce fuori strada e va sbattere contro un muretto a secco. L’uomo alla guida soccorso dai passanti prima e dai sanitari del 118 dopo non corre pericolo di vita

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Sembra quasi un miracolo che nessuno si sia fatto male seriamente, nell’incidente avvenuto sulla strada che collega Cutrofiano a Maglie.

Ciò che si presentava alla vista dei primi passanti dal luogo del sinistro faceva, infatti, temere il peggio

Una Fiat Punto è finita fuori strada ed ha terminato la sua corsa contro il muretto a secco nelle condizioni che potete verificare dalla foto in alto.

L’uomo alla guida è stato immediatamente soccorso dagli stessi passanti che poi hanno allertato i soccorsi.

Sottoposto alle cure dei sanitari del 118, questi ultimi hanno confermato che non corre pericolo di vita.

L’uomo è stato comunque trasportato in ospedale.

Da verificare le cause del sinistro dopo i rilievi delle autorità competenti.

 

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