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Cronaca

Gestione parcheggi Tricase: respinto ricorso della “Apulia”

Il Consiglio di Stato mette la parola fine alla battaglia legale intrapresa contro l’affidamento a Gestam del servizio

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Il Consiglio di Stato mette la parola fine alla bagarre parcheggi del Comune di Tricase.


Attorno alla gestione delle aree di sosta a pagamento era sorta nei mesi scorsi una accesissima guerra: la Cooperativa Apulia, società uscente, dopo 20 anni di gestione dei parcheggi tricasini, aveva contestato l’affidamento alla Gestam srl (che al momento espleta il servizio) nel dicembre 2014.


La battaglia legale intrapresa dalla Cooperativa Apulia è arrivata fino al Consiglio di Stato che si è pronunciato in merito dichiarando legale la procedura di affidamento del Comune di Tricase.


Il presidente della Cooperativa Apulia, Rocco Cazzato, ci aveva spiegato così, nell’agosto 2015, i motivi dei loro ricorsi: “Il comune di Tricase il 10 aprile 2014 ha pubblicato il bando per l’assegnazione dei parcheggi pubblici a pagamento. Al predetto bando si poteva partecipare solo ed esclusivamente se in possesso di alcuni requisiti tecnici ed economici. Uno di questi ad esempio è l’iscrizione presso la Camera di Commercio di Lecce come società di gestione di parcheggi pubblici a pagamento. Per potere ottenere detta iscrizione la società deve gestire almeno un parcheggio a pagamento. Gestam srls nasce il 16 aprile 2014, incredibilmente sei giorni dopo la pubblicazione del bando e quindi non può possedere il requisito richiesto. Allora per supplire a tale inconveniente”, aggiungeva Cazzato, “ha pensato bene di dichiarare tramite scia presentata al Comune di Gagliano di gestire un fantomatico parcheggio pubblico a cielo aperto sulla litoranea Leuca-Ciolo. Dimenticando però che detto parcheggio è ad esclusivo uso dei clienti del ristorante e non a pagamento. Quindi, dichiarando il falso”.

“Non è tutto”, incalzava il presidente della cooperativa Apulia, “La Gestam si era resa protagonista di una seconda magia: sempre nel predetto bando ha dichiarato di essere in possesso del Certificato di qualità Uni e Iso 9001-2008, che giustamente ha anche prodotto. Certificato acquisito dalla srls in data 16 aprile 2014. Cioè Gestam ha ottenuto il certificato lo stesso giorno della sua costituzione quando, come tutti i comuni mortali sanno, compresi sindaco e amministrazione comunale di Tricase, il predetto certificato si ottiene per legge solo ed esclusivamente dopo minimo sei mesi di attività. Magia pura insomma”.


Dalla Gestam, prima della sentenza loro favorevole, avevano liquidato in breve la questione in questo modo: “Hanno impugnato la concessione facendoci destinatari di 26 citazioni. Dico solo che ci sono due sentenze del Tar ed una del Consiglio di Stato che ci danno pienamente ragione… Fino ad oggi ci siamo solo difesi ma la misura è colma e se vorranno ancora metterci in cattiva luce e infangare la nostra immagine cominceremo a chiedere i danni


Cronaca

Ubriaco, importuna la ex. Arrestato

L’uomo, in evidente stato di ebbrezza, ha stazionato a lungo sui gradini dell’abitazione della ex compagna suonando ripetutamente il campanello e colpendo la porta con numerosi pugni per poter entrare

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Gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce son dovuti intervenire dopo la richiesta di aiuto di una donna, che aveva segnalato al 113 la minacciosa presenza dell’ex compagno nei pressi della propria abitazione.

La vittima aveva segnalato come l’uomo fosse sui gradini delle scale intento a suonare ripetutamente il campanello e a colpire la porta con numerosi pugni per poter entrare.

Giunti sul posto, gli agenti lo hanno individuato ed allontanato immediatamente dal luogo per poi identificarlo.

L’uomo, un 41enne di origine marocchina, già noto alle forze di polizia, evidentemente in stato di ebbrezza, ha riferito di voler vedere a tutti i costi la figlia, avuta da una precedente relazione con la donna che ha chiamato il 113.

A quel punto, i poliziotti lo hanno accompagnato in questura per tutti gli accertamenti.

Nel frattempo, la vittima, che nel 2014 aveva già aveva formalizzato denuncia-querela nei confronti del 41enne, querela poi rimessa, ha denunciato il suo ex compagno per atti persecutori.

Il 41enne, già denunciato d’ufficio nel 2019 per reati inerenti la violenza domestica, è stato arrestato e, su disposizione del P.M. di turno presso il Tribunale di Lecce, posto gli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

  • foto di repertorio
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Cronaca

L’omicidio della dottoressa Monteduro, 25 anni dopo

Il Consiglio Direttivo dell’OMCEO di Lecce si reca a Gagliano del Capo per rendere omaggio al ricordo della professionista brutalmente assassinata mentre svolgeva il suo turno in Guardia Medica. Rocco De Giorgi, presidente dell’Omceo di Lecce: «Non è possibile “alzare le mani contro chi sta dando una mano»

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Il 25 aprile di 25 anni fa fu barbaramente trucidata a Gagliano del Capo, mentre svolgeva il suo turno in Guardia Medica, la dottoressa Maria Monteduro.

Il consiglio direttivo dell’Ordine a nome di tutti i medici della provincia di Lecce ha voluto testimoniare con forza il ricordo indelebile di una professionista esemplare, impegnata con grande passione, competenza e coerenza nel suo lavoro, nella sua professione, nell’intensa attività sociale, di volontariato e di azione politica.

La sua figura “solare” illumina tuttora un territorio caratterizzato dalla grande dignità nel lavoro della sua gente.

L’assassinio della dottoressa scosse tutta l’Italia.

Il suo ricordo è oggi vitale anche per la centralità del problema che tutti i medici vivono nella loro professione: quello della violenza, delle aggressioni, delle minacce, che rendono sempre più problematica e insicura la loro professione.

L‘Ordine dei medici ha incontrato in una manifestazione particolarmente sentita e commossa il sindaco di Gagliano del Capo Gianfranco Melcarne (che si è detto sempre disponibile per un concreto aiuto al progetto dell’Omceo), il direttore del Distretto gaglianese Pierpaolo D’Arpa, la dottoressa del turno festivo della Continuità Assistenziale e la Dirigente dei servizi.

«Come recita un nostro slogan», ha sottolineato Rocco De Giorgi, presidente dell’Omceo di Lecce, «non è possibile “alzare le mani contro chi sta dando una mano”: saranno varie e importanti le iniziative che metteremo ancora in campo sull’argomento. Certamente molto si è fatto, ma moltissimo si dovrà ancora fare non solo per la sicurezza nei posti di lavoro, in primo luogo nei luoghi più “esposti” (Pronto Soccorso, Continuità assistenziali, CIM)».

«Soprattutto», conclude De Giorgi «tantissimo si dovrà lavorare per mutare una cultura che appare sempre più dominata dalla violenza, sopraffazione, antagonismo e protagonismo, stimolando quei valori di rispetto, di solidarietà, di dignità che costituiscono l’onerosa eredità che Maria Monteduro ci ha lasciato e per la quale ha lottato con determinazione e forza

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Cronaca

Taglio del nastro: bentornato Ponte Ciolo

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Come avevamo anticipato sulle colonne del nostro ultimo numero cartaceo, oggi è stato il grande giorno del Ponte Ciolo. Il giorno in cui ha riaperto al traffico, sotto “una nuova luce”.

Il taglio del nastro questo pomeriggio per lo storico ponte in località Gagliano del Capo (Lecce), il ponte iconico del Salento lungo la strada provinciale 358, la litoranea della costa adriatica, che si staglia per una lunghezza di 60 metri a picco sul mare in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa 30 metri.
    Simbolo, negli anni ’60, di un filone di ingegneria strutturale altamente innovativa, il ponte è tornato da oggi a nuova vita, riaperto alla percorrenza dopo essere stato chiuso per un anno per i lavori di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale finanziati dalla Provincia di Lecce con risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
    Alla cerimonia di riapertura del ponte, con la l’accensione dell’illuminazione, alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, hanno partecipato autorità civili e religiose per salutare il passaggio della prima vettura.
    La struttura originaria, ad arco sagomato, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata dalla Provincia di Lecce tra il 1962 e il 1967.

Era stata già sottoposta, negli anni, ad altri interventi di manutenzione.

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