News & Salento
“Il 118 così com’è non serve!”
Gentilissimo Direttore, le scrivo queste poche righe perché mi vergogno di essere un cittadino pugliese (precisamente un salentino) e mi rammarico di essere un operatore sanitario. La mia vergogna ed il mio rammarico provengono dall’attuazione del 118, che altro non è che un mezzo di trasporto dalla residenza dell’assistito all’ospedale, senza che il medico del 118 esegua una diagnosi o la terapia e si limita a scaricare l’assistito al più vicino ospedale. Purtroppo tutto questo si ripercuote sugli assistiti, che siamo noi, e non mi sembra giusto che gente anziana viene letteralmente scaricata al più vicino pronto soccorso dove attende per ore prima di trovare una giusta collocazione. Tutto ciò è sinonimo di dispendio di energie, risorse umane e soprattutto di denaro pubblico che potrebbero essere utilizzati in modo migliore. I protocolli, che dovrebbero essere alla base di ogni attività, specialmente nella sanità, vengono redatti da dirigenti che poco conoscono delle reali condizioni di lavoro del personale e le loro problematiche nel contesto degli altri reparti.
Voglio dire che il 118, i medici di base e le guardie mediche devono essere il filtro del pronto soccorso, dove dovrebbero arrivare solo i casi più gravi. Tutto ciò non accade perché, come detto precedentemente, il 118 è solo un mezzo di trasporto, a differenza delle altre regioni, specie del nord (dove io ho lavorato per ben 14 anni), dove veramente è il filtro del pronto soccorso. Oltre a tutto questo, anche i medici di base e le guardie mediche si aggiungono a sovraccaricare di lavoro il pronto soccorso, dove peraltro non vi sono protocolli utilizzabili da operatori sanitari. Detto ciò, devo aggiungere che nel 2009 sono state eseguite 20mila prestazioni di pronto soccorso nell’ospedale di Scorrano (dall’unghia incarnita ai casi più complessi) e circa 10mila ricoveri, per non parlare degli spostamenti per gli utenti per eseguire varie visite specialistiche che nel nostro ospedale non ci sono (Neurochirurgia, Neurologia, Oculistica, per citarne solo alcune). Inoltre mi chiedo se è possibile che sullo stesso evento giungono due postazioni di 118 (postazione di Tricase e postazione di Scorrano) e che la prima obblighi la seconda a trasportare l’utente al pronto soccorso di Scorrano con perdita di tempo, essendo il pronto soccorso di Scorrano più lontano dal luogo.
Ora mi chiedo se non sia proprio il caso di cambiare qualcosa o devono pagare sempre gli utenti per tali problematiche? I soldi che noi versiamo dalla nostra busta paga possono essere spesi meglio dai nostri amministratori? Può essere assunto personale qualificato da inserire nella sanità e specialmente nel 118 senza dover avere a che fare con degli ignoranti? Spero che questo mio sfogo possa migliorare e che domani posso essere orgoglioso di essere un cittadino pugliese e salentino.
Lettera firmata
Appuntamenti
Passeggiata tra la cartapesta e le chiese di Galatina. Oggi
E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta
Attualità
”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo
Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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