News & Salento
Sant’Antonio Abate: in festa il nord leccese
Terminati i grandi festeggiamenti di Novoli, che hanno calamitato l’attenzione di migliaia di fedeli anche da fuori regione, ora altri paesi della provincia si apprestano ad onorare Sant’Antonio Abate.
Si comincerà sabato 23 gennaio a Veglie: Messe al mattino alle 8 e alle 10 e nel pomeriggio alle 18, dopo la quale si snoderà la Processione (accompagnata dalla locale Banda musicale), al cui termine ci sarà la benedizione e l’accensione del falò. Contemporaneamente avrà luogo il lancio di palloni aerostatici, mentre a fine festa non mancherà lo spettacolo pirotecnico.
Sempre sabato 23 e poi domenica 24 anche Carmiano festeggerà Sant’Antonio Abate. Il primo giorno sono in programma la benedizione degli animali alle 15,30 e la Processione alle 16,30, al rientro della quale sarà dato fuoco alla mole di fascine. Il secondo giorno sarà dedicato alla celebrazione delle varie Messe, fra cui quella delle 11 officiata dall’Arcivescovo di Lecce, mons. Domenico D’Ambrosio. Alle 15 la gara di fuochi pirotecnici, il cui spettacolo sarà ripetuto in serata.
Una settimana più tardi toccherà a Guagnano: alle 19 di sabato 30 si svolgerà la Processione, durante la quale ci sarà la benedizione e l’accensione della “fòcara”. Domenica 31 spazio alla banda musicale ed ai fuochi d’artificio.
Anche a Monteroni i festeggiamenti sono in programma sabato 30, quando alle 10 il Sindaco, nel corso di un Consiglio Comunale aperto, darà il benvenuto della città agli ospiti mentre in serata, al Cinema Bolero, si terrà un concerto di musica bandistica, e domenica 31, con la tradizionale Fiera Mercato nei pressi della Chiesetta di Sant’Antonio e la Processione alle 18,30 “scortata” dal locale Concerto Bandistico. In entrambi i giorni funzioneranno stand gastronomici con prodotti salentini e dei paesi ospiti.
Stesse date per la piccola frazione Villa Convento, di cui Sant’Antonio Abate è Patrono. Sabato 30, alle 16,30, la Processione; in serata, alle 20, l’accensione della “Fòcara” e la XXVIII edizione della Sagra “de lu taraddhu cu lu pipe” (taralli al pepe nero e tanto buon vino, oltre alla musica popolare salentino). Domenica 31 la doppia, consueta, benedizione: al mattino quella dei cavalli e nel pomeriggio degli altri animali, dei veicoli e dei mezzi agricoli.
Appuntamenti
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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