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Montesano

Montesano: si litiga al cimitero

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Con una lettera fattaci pervenire in Redazione, una mamma di Montesano Salentino ci segnala che “ho perso un figlio di 21 anni in un incidente stradale. Nel novembre 2009, il sindaco Eusebio Ferraro ha chiamato me e le altre mamme che hanno subìto questa tragedia, dicendoci che se volevamo, potevamo piantare un albero nel pezzo di terreno vuoto che c’è al cimitero, in ricordo dei nostri figli. Ogni mamma poteva piantare l’albero che voleva. Io sono andata subito dal vivaio a comprare e piantare l’albero. Giorni fa, essendo un ricordo di mio figlio, ho affisso all’albero una targhetta con il nome di mio figlio. Il 26 gennaio scorso, andando a trovare mio figlio al cimitero come ogni giorno, mi ferma il custode, dicendomi che dovevo togliere immediatamente l’albero e la targhetta perchè il Sindaco aveva ordinato questo. […]. Aiutatemi per favore ad impedire quest’ennesima ingiustizia da parte sua, perché con questo non ha fatto altro che aumentare il mio dolore e la mia rabbia. […]”.


Prima di scrivere a “il Gallo”, la signora aveva avuto un “faccia a faccia” con il sindaco Eusebio Ferraro, che dunque ben conosce la vicenda e, immediatamente da noi interpellato, ha fornito la sua versione dei fatti, respingendo ogni accusa. “Innanzitutto, non è per nulla vero che l’iniziativa di impiantare gli alberi sia partita dal sottoscritto, né c’è stata mai riunione con le altre mamme”, ha replicato con fermezza il primo cittadino montesanese. “Nel caso specifico, con tutto il rispetto e la solidarietà per una madre così tragicamente colpita negli affetti più cari, è mio dovere far rispettare lo stato d’animo e il dolore di tutti senza alcuna distinzione: confermo che la signora (“che peraltro è stata l’unica a impiantare un albero”) deve togliere quella targhetta, e non anche l’albero, semplicemente perché non posso tollerare all’interno del cimitero comunale iniziative personali. E comunque il sottoscritto ha sempre solidarizzato con qualsiasi manifestazione e iniziativa di rilevanza pubblica”.

Federico Scarascia


Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Cronaca

Il giorno dei funerali: dolore, amarezza e rabbia

Si celebrano questa mattina le esequie dei due carabinieri pugliesi deceduti in un incidente stradale in Campania. Le immagini da Montesano Salentino

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Nel giorno dei funerali (a Montesano Salentino presenti: tanti i i sindaci della provincia, centinaia di uomini e dozzine di mezzi dell’Arma) dei due carabinieri pugliesi deceduti in un incidente stradale a Campagna (Salerno), dove erano in servizio, i sentimenti restano contrastanti.

Innanzitutto dolore ed amarezza per la scomparsa di due nostri ragazzi.

Poi anche rabbia, perché dietro quel maledetto incidente c’è dell’altro.

C’è una donna di 31 anni, tale Nancy Liliano, che sabato notte si è messa al volante del suo suv sotto l’effetto dell’alcol e della cocaina.

La sua Range Rover è andata a scontrarsi contro l’auto dei Carabinieri sulla quale viaggiavano il maresciallo Francesco Pastore, 25 anni, di Manfredonia e l’appuntato scelto di Montesano Salentino, Francesco Ferraro, di 27 anni.

Già questo ci dice come la tragedia non sia “solo” solo una beffa del destino.

Dai precedenti si doveva sapere che la donna è un’automobilista pericolosa.

Figlia… d’arte, perché suo padre è sotto processo per omicidio stradale.

Questo ovviamente non le è imputabile, non è colpa sua.

Però, Nancy ha patteggiato una condanna a tre anni per traffico di droga e la vettura le è stata recentemente sequestrata perché senza assicurazione, poi le è stata restituita quando la donan si è finalmente decisa a pagare il bollo del bollo.

Indizi che avrebbro dovuto suggerire di sottoporre Nancy Liliano (e la sua patente) a controlli costanti, che però cozzano con i principi dello Stato di diritto e con il quotidiano lavoro delle forze dell’ordine, che fanno già fatica per questioni di risorse umane ed enconomiche a sbrigare l’ordinaria amministrazione.

Così si è arrivato al disastro dell’altro giorno,  alla vita spezzata dei due giovani carabinieri pugliesi, al ferimento di un terzo uomo dell’Arma ed al coinvolgimento di un’altra auto, il cui guidatore è tuttora in prognosi riservata.

Alla domanda “Tutto questo si poteva forse evitare?”, la risposta è “Si”.

In uno Stato che funziona alla perfezione, si.

Ma, evidentemente, non è questo il nostro caso…

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Cronaca

Carabinieri pugliesi morti in incidente: positiva ad alcol e droga donna alla guida della Range Rover

Positiva all’alcoltest ed anche alla cocaina la 31enne alla guida del Suv che nella notte di sabato è andata a scontrarsi contro l’auto dei carabinieri sulla quale viaggiavano il maresciallo Francesco Pastore, 25 anni, di Manfredonia e l’appuntato scelto di Montesano Salentino, Francesco Ferraro, di 27 anni

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Il giorno dopo la funesta notizia dei due carabinieri pugliesi deceduti in un incidente stradale a Campagna (Salerno), dove erano in servizio, i sentimenti sono contrastanti.

Innanzitutto dolore ed amarezza per la scomparsa di due nostri giovani.

Poi anche rabbia, perché a quanto si apprende dietro quel maledetto incidente c’è dell’altro.

Questo almeno quanto si apprende trapela dalle indagini: è risultata positiva all’alcoltest ed anche alla cocaina (anche se quest’ultima positività deve essere confermata da un controesame), la 31enne alla guida del Suv che nella notte di sabato è andata a scontrarsi contro l’auto dei Carabinieri sulla quale viaggiavano il maresciallo Francesco Pastore, 25 anni, di Manfredonia e l’appuntato scelto di Montesano Salentino, Francesco Ferraro, di 27 anni.

 

NSC: «Ci costituiremo parte civile. Sia fatta giustizia per i colleghi»

«Come temevamo, quella che all’inizio è sembrata una tragica fatalità, ha delle responsabilità adesso ben chiare. La donna alla guida del Suv che ha centrato in pieno i nostri colleghi, uccidendone due, era positiva ad alcol e cocaina oltre ad avere precedenti per spaccio. Siamo pronti con il nostro ufficio legale a costituirci parte civile e a seguire ogni passo del processo affinché i nostri due giovani colleghi abbiano giustizia. Auspichiamo altresì, che siano introdotte pene ancora più severe per chi guida sotto effetto di alcol e stupefacenti con il ritiro definitivo della patente di guida. Chi disprezza la propria vita facendo uso di droghe non ha il diritto di spezzarla per sempre agli altri. Ci stringiamo forte alle famiglie dei due valorosi militari».

Così Massimiliano Zetti, segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC)

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