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Cronaca

Spaccio di droga: arresti a Miggiano e Squinzano

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(24 febbraio) – I Carabinieri della Stazione di Specchia hanno arrestato Salvatore Carbone, 33enne di Miggiano, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella serata di ieri i militari, dopo aver raccolto informazioni circa una ripresa dell’attività di spaccio nel territorio di Miggiano, sono giunti nella piazza in cui si trova la Chiesa Madre notando in lontananza due giovani intenti a confabulare fra di loro con tale trasporto da non accorgersi della pattuglia dell’Arma che si avvicinava.


Immagine_003Man mano che la distanza dai due uomini si riduceva, ai Carabinieri è parso sempre più chiaro l’oggetto della conversazione, dato che entrambi venivano riconosciuti essere Salvatore Carbone ed R.C., soggetti che solitamente gravitano nell’ambiente della tossicodipendenza. Giunti a pochi metri dai due, i militari hanno notato Carbone cedere una piccola confezione artigianale di plastica ad R.C., ricevendo in cambio 20,00 euro. Essendo palese lo spaccio di stupefacenti, i Carabinieri sono subito scesi dall’auto di servizio ed hanno bloccato R.C. con ancora in mano la dose appena acquistata, mentre Carbone si è dato alla fuga. Uno dei militari si è lanciato all’inseguimento dello spacciatore, che durante la corsa ha gettato per strada alcune bustine contenenti eroina. Ma dopo poche decine di metri Carbone è stato raggiunto e bloccato dal militare che, dopo averlo ammanettato, ha percorso a ritroso il tragitto raccogliendo le sei confezioni di droga di cui l’uomo si era, inutilmente, liberato. Sottoposto poi ad un’accurata perquisizione personale, estesa anche all’abitazione, Carbone è stato trovato in possesso di 65,00 euro in contanti e di un bilancino di precisione. Ora si trova nel Carcere di Lecce mentre R.C. è stato segnalato alla competente Autorità Amministrativa per uso a scopo non terapeutico di sostanze stupefacenti.



Giuseppe Maggio

Giuseppe Maggio

E sempre nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Squinzano


hanno arrestato Giuseppe Maggio, 26enne pregiudicato del posto, con l’accusa di spaccio di sostanza stupefacente. Da diverso tempo i militari avevano intuito la presenza di attività illecite nella villa comunale e ieri, dopo diverse ore di appostamenti, hanno notato il Maggio cedere ripetutamente degli involucri che, nell’attesa dell’arrivo di giovani acquirenti, erano stati occultati in un muretto nei pressi della villa di Piazza Vittoria. Una volta intervenuti, i Carabinieri hanno perquisito l’arrestato trovandogli addosso poco più di  8 grammi di hashish e a tre flaconi di metadone.


Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

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Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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